Effetti negativi della cannabis: reversibili?

effetti negativi cannabis: reversibili?

Nonostante i numerosi e ben percepiti effetti benefici, l’uso di cannabis comporta anche effetti negativi. Può infatti causare un deficit di apprendimento e memoria, attenzione, ansia, disturbi del sonno, motivazione e umore. Eppure sembrerebbe che i danni causati siano reversibili con lunghi periodi di astinenza. Andiamo a vedere cosa dice la letteratura scientifica. (1)

Consumatori vs non consumatori

In diversi studi sono stati comparati consumatori regolari con non consumatori. I risultati dei test neuropsicologici mostrano un evidente deficit nei consumatori. Due differenti meta analisi mostrano che i consumatori regolari performano peggio nell’esecuzione di esercizi, attenzione, apprendimento e memoria, abilità motorie, e abilità verbali. Nella seconda parte delle 2 meta analisi vengono analizzati però i risultati in seguito ad almeno 1 mese di astinenza. Non ci sono differenze tra consumatori e non consumatori nei test neuropsicologici, suggerendo che le funzioni neuropsicologiche potrebbero migliorare con un’astinenza prolungata. Altre evidenze suggeriscono che il deficit neuropsicologico dipenda dalla frequenza e durata dell’uso di cannabis, dalla lunghezza del periodo di astinenza, e dall’età in cui si è iniziato il consumo. (1)

adolescenti

Sono sempre di piu infatti le evidenze che dimostrano danni dall’uso di cannabis in giovane età. Topi in pubertà trattati con agonisti cannabinoidi mostrano un permanente deterioramento nell’abilità di riconoscere oggetti. Ci sono evidenze che dimostrano lo stesso effetto negli umani. Studi dimostrano un più evidente declino neuropsicologico in adolescenti che consumano regolarmente cannabis. (2)

Motivazione

Ci sono anche evidenze che associano un pesante consumo di cannabis a lungo termine con insuccessi scolastici ed una compromissione della motivazione, con conseguenti scarsi risultati. Ma mancanza di motivazione nei consumatori cronici può riflettere il fatto che la cannabis è diventata la loro più grande motivazione, ponendo altre attività (come può essere lo studio) su un gradino più basso nella loro individuale gerarchia delle ricompense.

Similmente al deficit cognitivo, è impossibile stabilire senza dubbi se l’uso della cannabis è la causa o la conseguenza di un’alterata motivazione. (1)

Conclusione

Da questi studi sembrerebbe che l’uso di cannabis non provochi danni permanenti ma che i numerosi deficit siano reversibili con un’astinenza prolungata. Discorso non valido per adolescenti, in cui la fase di sviluppo è ancora in atto ed un regolare consumo di cannabis potrebbe causare danni permanenti. è inoltre una fase critica, dove viene forgiato il carattere, abilità ad affrontare i problemi, relazioni sociali, abitudini. Gli effetti causati dalla cannabis non aiutano allo sviluppo di queste essenziali abilità. Va però fatto notare che ci sono droghe ben più nocive largamente legalizzate. E non si parla solamente di alcol…

referenze

1. Volkow ND, Swanson JM, Evins AE, DeLisi LE, Meier MH, Gonzalez R, et al. Effects of cannabis use on human behavior, including cognition,motivation, and psychosis: A review. Vol. 73, JAMA Psychiatry. American Medical Association; 2016. p. 292–7.

2. Sagar KA, Gruber SA. Interactions between recreational cannabis use and cognitive function: lessons from functional magnetic resonance imaging. Vol. 1451, Annals of the New York Academy of Sciences. Blackwell Publishing Inc.; 2019. p. 42–70.

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