Attention-deficit/ hyperactivity disorder (ADHD) è il disturbo mentale più diagnosticato tra i bambini. La sua prevalenza è circa del 5%! Ciò significa che se consideriamo una classe di 20 alunni, almeno ad uno studente per classe viene diagnosticato ADHD. I sintomi sono: persistente disattenzione, impulsività e iperattività. Che persistono anche nella vita adulta causando difficoltà nell’ambito sociale, accademico e professionale. L’eziologia del disturbo (cause) sono molto dibattute ma sono stati ma sono stati stabiliti dei fattori che contribuiscono allo sviluppo del disordine. Uno di questi fattori è la dieta. Andiamo ad analizzare l’importanza del fattore dieta in bambini con ADHD. (1)
zuccheri, additivi e omega-6
Ci sono sempre piu evidenze (biologiche, epidemiologiche, osservabili) che suggeriscono una relazione tra disturbi cognitivi / comportamentali in adulti e la dieta. è stato notato in studi clinici e non clinici che diete ad alto contenuto di zuccheri e di additivi aumentano l’iperattività nei bambini. Anche bassi livelli di omega-3 e alti livelli di omega-6 mostrano collegamenti con ADHD.
Le ricerche si sono spostate molto sulla relazione tra ADHD e dieta, soprattutto negli ultimi anni, dal momento che le diete di bambini e adolescenti (nel mondo occidentale) prevedono un aumento continuo nell’assunzione di zuccheri, cibi processati e ricchi in grassi saturi e sale. Da considerare è anche l’alto consumo di additivi, aromi e coloranti, deleteri per la flora batterica, che possono portare ad iperattività ma anche in un cambio funzione di neurotrasmettitori a causa di un povero introito di micronutrienti.
Anche l’attività fisica gioca un ruolo importante. Un recente studio mostra che bambini con ADHD hanno meno propensione all’attività fisica rispetto a bambini che non presentano il disturbo. I bambini tendono infatti ad evitare attività fisiche organizzate, forse per le scarse abilità motorie. E analizzando i più recenti studi è sempre più evidente che le abitudini alimentari sono implicate nelle sviluppo di ADHD. (1)
dieta oligoantigenica
Un efficace trattamento è stato riscontrato nella dieta oligoantigenica. Prevede l’eliminazione di tutti i cibi che contengono allergeni come latte di vacca, formaggio, grano, uova, cioccolato, frutta secca e agrumi. Cibi permessi includono invece agnello, patate, carote, pere, piselli etc. In 76 pazienti i sintomi migliorarono in 62 (82%) e 22 non mostrarono più ALCUN sintomo. Adottarono una dieta basata su due tipi di carne (agnello e pollo), due fonti di carboidrati (riso e patate), 2 frutti (banane e mele), verdure, calcio e vitamine per 4 settimane. Un’altra dieta che ha mostrato ottimi risultati nel trattamento di ADHD è la elimination diet (drastica ma efficace), così come la supplementazione con zinco e ferro: il 76% dei pazienti migliorarono e se succedeva di ricadere nelle vecchie abitudini alimentari i sintomi si ripresentavano. (2)
dieta chetogenica
L’efficacia della dieta come trattamento per ADHD è stata largamente dimostrata in uno studio svolto in Olanda. Adottando la dieta chetogenica, bambini con adhd migliorarono significativamente quoziente intellettivo, comportamento, attenzione e adattamento sociale. (2)
Conclusione
Ci sono numerose ricerche a favore della dieta come efficace trattamento in pazienti con ADHD. Infatti può essere quest’ultima uno dei fattori nello sviluppo del disturbo. Cibi processati, ricchi di grassi saturi e trans, zuccheri e additivi chimici, non sono di certo un buon alleato per la nostra salute. Se in più aggiungiamo l’effetto deleterio di questi alimenti sul microbiota (in stretta correlazione con il nostro cervello attraverso il gut-brain axis), non ci si stupisce più di ciò che questi alimenti possono causare.
referenze
1- Howard AL, Robinson M, Smith GJ, Ambrosini GL, Piek JP, Oddy WH. ADHD is associated with a “Western” dietary pattern in adolescents. J Atten Disord. 2011;15(5):403-411.
2- Millichap JG, Yee MM. The diet factor in attention-deficit/hyperactivity disorder. Pediatrics. 2012;129(2):330-337.