Dieta chetogenica e neuroprotezione: efficace per malattie neurodegenerative (evidence-based)

dieta chetogenica efficace in malattie neurodegenerative

La dieta chetogenica venne sviluppata a scopo clinico negli anni 20, in particolare per curare i sintomi dell’epilessia. Studi recenti dimostrano i effetti benefici della dieta chetogenica su diverse malattie neurodegenerative, attribuendo alla dieta effetti neuroprotettivi. (1)

dieta chetogenica

Molto generalmente, la dieta chetogenica prevede un alto consumo di grassi e proteine ed una riduzione (quasi pari a 0) nel consumo di carboidrati (principale fonte di glucosio). In questo modo, l’organismo e soprattutto il cervello, è obbligato ad usare come fonte di energia i corpi chetonici, prodotti dal fegato grazie ai grassi ingeriti.

Quali sono i benefici nell’utilizzare corpi chetonici invece di glucosio?

I Corpi chetonici e in particolare β-hydroxybutyrate, rappresentano una più efficiente fonte di energia per il cervello rispetto al glucosio. E sono anche un’ottima alternativa in situazioni di stress metabolico, contribuendo alle proprietà neuroprotettive della dieta.

anti-infiammatoria

Ulteriori studi sono necessari ma sembra che l’aumento di acidi grassi influisca sui meccanismi di infiammazione. Se associata ad un intermittent fasting, questi benefici a livello infiammatorio sono ancora più evidenti. La dieta, e il suo conseguente incremento nel consumo di acidi grassi, attivando “peroxisome proliferator-activated receptor α”, ha effetti inibitori sui meccanismi pro infiammatori. (1)

antiossidante

Un altro potente meccanismo a favore della neuroprotezione è il potenziamento dell’azione antiossidante. I corpi chetonici riducono le quantità di coenzima Q semiquinone (forma diversa dal coeQ ubiquinone: la prima altamente reattiva=ossidante, quest’ultima anti ossidante), e di conseguenza riducono i radicali liberi. (1)

Protezione contro eccitotossicità

La dieta chetogenica protegge anche da diverse forme di morte cellulare. Un aspetto chiave della dieta è la restrizione di carboidrati, inducendo “stress proteins” che mantengono “la funzione mitocondriale stabilizzando il calcio intracellulare”. Aumenta inoltre “l’espressione di IFN-γ nell’ippocampo conferendo protezione contro la eccitotossicità” (morte cellule nervose). (1)

Evidenze su epilessia, alzheimer, parkinson

Molti meccanismi con cui la dieta chetogenica favorisce la protezione neuronale non sono ancora ampiamente compresi ma i suoi benefici sono evidenti.. In pazienti epilettici la dieta è in grado di far sparire i sintomi senza assunzione di farmaci. Per la malattia di Alzheimer mostra un miglioramento nelle prestazioni della memoria dei pazienti. Benefici anche per il parkinson:  tutti i pazienti che parteciparono ad uno studio, riportarono da lievi a netti miglioramenti nei sintomi della malattia. (1)

conclusione

Nonostante i meccanismi non siano ancora ben definiti sembra che la neuroprotezione derivi dalle aumentate riserve di energia neuronali, da proprietà anti ossidanti e da effetti anti infiammatori. Una volta chiariti i meccanismi e le conseguenze si potrà sviluppare una dieta più efficace e più facile da gestire.

referenze

1- Gasior M, Rogawski MA, Hartman AL. Neuroprotective and disease-modifying effects of the ketogenic diet. Vol. 17, Behavioural Pharmacology. NIH Public Access; 2006. p. 431–9.

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