E se avessimo perso il controllo sulle nostre vite? Se fossimo in realtà governati dalla nostra mente? Non ci sarebbe da sorprendersi: i pilastri che sostengono la nostra natura di uomo iniziano a mostrare crepe sempre più profonde e minacciano di cedere. L’armonia tra corpo e mente viene oggi interrotta da due cambiamenti radicali: il movimento e l’individualismo.
Andiamo a vedere come
Il problema della sopravvivenza è stato risolto: non ci sono più predatori da cui bisogna tenere gli occhi aperti. Gli abbiamo eliminati. La ricerca del cibo? Soddisfatta. Oggi la sopravvivenza non è più fisica ma puramente mentale. Sopravvivere oggi è guadagnare denaro per comprare cibo, comprarsi una casa dove vivere e comprare esperienze. Quindi mentre la sopravvivenza degli albori era fisicamente attiva, quella di oggi è fisicamente passiva. E nel tentativo di sopravvivere, mettiamo da parte un elemento essenziale della nostra natura: il movimento. E non perché ce ne dimentichiamo. Come potremmo dimenticarci di uno dei migliori svaghi dell’essere umano che ci fa sentire così bene? Ma non ne abbiamo il tempo, troppo occupati a sopravvivere. Solo quando avremo raggiunto una stabilità economica potremo pensare a come soddisfare la nostra natura di uomo. Ma la linea d’arrivo continua a spostarsi in avanti, tra fittizi bisogni e deviazioni forzate. Ci si perde quindi nel processo verso una stabilità economica, dove la disperata competizione spesso richiede egoismo o vittimismo perdendo quel poco di genuinità rimasta. E come un corpo stanco richiede riposo e carburante, così fa la mente. Ma il suo carburante non è cibo, bensì dopamina. E allora tutti i vizi, l’ozio, la pornografia e qualsiasi fonte di gratificazione istantanea diventano il nostro nuovo movimento, lo svago per una mente stanca. Viviamo quindi per noi stessi, circondati da amici che da un momento all altro possono voltarci le spalle. Non per cattiveria, ma per necessità: cercando di sopravvivere non si guarda in faccia nessuno. E inconsciamente accusiamo questa nuova direzione morale, ne intravediamo l’ingiustizia ma cerchiamo di non vedere, con la speranza che se non vediamo non sentiamo. Ma sentiamo tutto, persino quelle parole inespresse che il nostro volto incorrucciato riflette. E finiamo per non capire come siamo finiti tristi ed insoddisfatti. Siamo caduti sotto la dittatura di una mente viziata. Esausti e depravati ci lasciamo governare.
L’antidoto?
1- Muoviti tutti i giorni. Vendi la macchina e compra una bici. Svegliati all’alba e guarda il sole sorgere, corri, allungati e suda.
2- Mangia cibo vero e naturale. Parti da verdure, carne, pesce e frutta. Niente additivi, niente prodotti confezionati.
3- Collabora invece di competere. Esprimi le tue emozioni ma non lamentarti. Cerca di ascoltare invece di giudicare. Dai e non aspettarti niente in cambio. Tratta tutti con bontà come se fosse l’ultima volta che vedrai quella persona. Come piaceva ricordare agli Stoici: memento mori.