Psichedelici: Pericolo o salvezza?

psichedelici

Che cosa sono gli psichedelici? Sono davvero così pericolosi come si dice? Quali sono i loro effetti? In questo articolo andiamo ad esplorare in maniera scientifica il magico mondo degli psichedelici, i loro benefici e il loro consumo, concludendo con una piccola riflessione a livello socioeconomico. 

Serotonina

Gli psichedelici sono sostanze psicoattive. Cosa significa? Che agiscono attivando recettori per la serotonina che come tutti sappiamo è anche chiamato “l’ormone della felicità”.

Differenze e Ipotesi

Gli psichedelici si dividono in due categorie che si differenziano per la loro struttura chimica. Nella prima categoria troviamo variazioni strutturali della triptamina come LSD, psilocibina (funghetti) e DMT (dimetiltriptamina che si trova nella sacra bevanda ayahuasca – anche se ormai non tanto più sacra – o in una specie particolare di rospi). Alla seconda categoria appartengono variazioni della feniletilamina come la mescalina: peyote, san pedro e torcia peruviana. Queste sostanze presenti in natura vengono usate da migliaia di anni e sono divenute parte essenziale in alcune culture. è stata addirittura formulata una curiosa ipotesi – dallo scienziato McKenna, da molti considerato un genio – che ciò che ci ha permesso di evolverci da homo erectus a homo sapiens fu l’assunzione di sostanze psichedeliche (psilocibina: fungo) che hanno ampliato il nostro stato di coscienza. Tornando alle differenti strutture, un analogo della feniletilamina è MDMA che agisce però principalmente sul rilascio di serotonina invece che sui suoi recettori. (1)

Definizione

Nel 1979 gli psichedelici venivano definiti come segue: “una droga che, senza causare dipendenza, disturbi fisiologici, delirio, disorientamento, amnesia, produce principalmente pensieri e cambiamenti di percezione ed umore. Infatti, come vedremo a breve, gli psichedelici spesso causano enormi cambiamenti nell’area affettiva, cognitiva e di percezione. (1)

Un po’ di storia

Il termine allucinogeno, usato largamente in ambito scientifico, non è accurato dal momento che queste sostanze non producono generalmente allucinazioni ed è quindi un termine insufficiente per descrivere i numerosi effetti che hanno sulla mente umana. é stato quindi lasciato in secondo piano mentre un termine più appropriato prendeva piede: psichedelici. Coniato da Humphrey Osmond, pioniere e ricercatore, nel 1957, significa “manifestazione della mente”. (2)

I 3 rischi

Prima di descrivere gli straordinari benefici di queste sostanze parliamo un momento dei possibili rischi. Nonostante non si possa incorrere in una overdose, dosi massicce possono non essere completamente innocue. L’uso di psichedelici infatti può far insorgere 3 problemi:

  • Il primo problema è la possibilità di incorrere in un “bad trip”. Ansia, paura e confusione possono insorgere portando a conseguenze pericolose se non sotto la supervisione di esperti. In realtà si è scoperto che incorrere in un bad trip dipende molto dalla situazione in cui si assumono gli psichedelici. L’ambiente che ci circonda, le persone, gli oggetti ed i suoni influiscono sulla buona riuscita potendo quindi con qualche accorgimento evitare l’insorgere di bad trip.
  • Il secondo rischio è il possibile peggioramento di psicosi. Non è ancora chiaro se in individui “sani” la psicosi emergerebbe comunque successivamente anche senza uso di psichedelici, ma è chiaro che chi soffre di psicosi, l’uso di psichedelici può provocare la sua ricomparsa. Uno studio infatti dimostra che su 1200 partecipanti soltanto uno ebbe una reazione psicotica ed era un gemello di un individuo schizofrenico. è quindi bene essere sicuri di non presentare nessuna psicosi prima di assumere psichedelici.
  • L’ultimo rischio è che gli psichedelici possono alzare la pressione sanguigna e il battito cardiaco durante la fase acuta. Persone quindi che presentano patologie cardiache non dovrebbero assumere psichedelici (in particolare MDMA). (1)

Benefici

Ansia

In uno studio del 2011 vennero comparati gli effetti di una dose di psilocibina e di niacina in pazienti con cancro in stadio avanzato. Nessuno mostrò effetti collaterali in seguito all’assunzione di psilocibina ma tutti mostrarono una riduzione in ansia e depressione anche dopo mesi dall’assunzione. Gli stessi risultati si ebbero con LSD in studi effettuati anni prima. L’assunzione di psichedelici mostra infatti una riduzione di ansia e depressione (nel 60% dei casi completa remissione) anche 6 mesi dopo la prima sessione, senza nessun effetto collaterale. Anche l’ayahuasca mostra risultati promettenti come trattamento per la depressione. In uno studio di 57 partecipanti tutti mostrarono una riduzione di livelli di stress, ansia e depressione dopo la cerimonia. I dati ottenuti suggerirono che l’abilità di questi psichedelici di causare cambiamenti positivi è dovuta alle esperienze mistiche provocate da questi (ritorniamo su questo argomento tra un attimo).  (1)

Psilocibina in disturbo ossessivo compulsivo (DOC)

I sintomi vengono ridotti notevolmente dopo l’assunzione del fungo. Anche in piccole dosi. Ma i benefici sono per la maggior parte temporanei. Ma dal momento che la maggior parte dei pazienti con DOC viene sottoposto a terapie farmacologiche con enormi effetti collaterali (a volta anche irreversibili), una terapia con psilocibina potrebbe essere la soluzione. Stanno infatti nascendo centri terapeutici in cui vengono usate terapie con psichedelici per pazienti con DOC, disturbi post-traumatici, depressione, ansia etc. Il John Hopkins Center fu il primo centro ad ottenere la licenza. (3)

Emicrania

Per i mal di testa l’efficacia è garantita. Il dolore sparisce completamente e l’effetto funziona anche per prevenire futuri attacchi. (1)

Nuova realtà

Esiste anche un altro approccio terapeutico che consiste nell’amministrare massicce dosi per suscitare un’esperienza mistica (anche chiamata dissoluzione dell’ego) ed un successivo cambio comportamentale e di prospettiva. Prima di giungere a conclusioni affrettate a causa del nome olistico, aspettate di leggere la spiegazione. Questo approccio non è a scopo ricreativo: innanzitutto prevede una preparazione da fare prima della sessione con un esperto per chiarire gli obiettivi della sessione. La figura di un esperto è essenziale per prevenire ed evitare complicazioni che con la sua esperienza garantisce l’efficacia e la riuscita terapeutica degli psichedelici. Va infatti ancora sottolineato che gli psichedelici non vanno intesi come una droga ricreazionale. Spesso si adotta l’uso di paraocchi per limitare gli stimoli visivi, un sottofondo di musica selezionata, un ambiente amichevole ed una discussione per integrare ciò che si è vissuto post-sessione.

Esperienza mistiche

Ma che cosa significa esperienza mistica? Con esperienze mistiche si fa riferimento ad esperienze improvvise, speciali, positive e spesso profondamente piene di significato che risultano in trasformazioni personali che includono un ampio spettro di emozioni, comportamenti e cognizioni personali. Proviamo ad andare un pò più in profondità per comprenderne appieno il significato. Spesso includono questi aspetti: 

  • Sacralità: sensazione che tutto ciò che ci circonda sia sacro o divino. 
  • Filosofico: esperienza ricca di significato dove tutto ciò che incontriamo ci sembra più reale. 
  • Positività: gioia, pace, gentilezza, tranquillità, beatitudine. 
  • Trascendere da spazio e tempo: spazio e tempo non hanno più significato durante l’esperienza. 
  • Ineffabilità: l’esperienza è difficile da mettere giù a parole. 

Se siete riusciti a seguire, ora sapete con precisione cos’è un’esperienza psichedelica. Ma ora arriva il bello: durante un’esperienza psichedelica, la connessione cerebrale viene largamente alterata. Ciò consente nuove comunicazioni tra differenti aree del cervello che normalmente costituisce “l’io”, la coscienza di sé. Il cervello quindi non mostra solo plasticità, ma grazie a queste alterazioni gli psichedelici stimolano anche un cambio comportamentale suscitato dall’esperienza mistica. (1) (2)

Microdosi

Ma esiste anche un ulteriore approccio, sempre più in voga negli ultimi anni: il microdosaggio. Usato dai geni della Silicon Valley per stimolare creatività e capacità cognitive, da Steve Jobs e da altre figure di successo, il microdosaggio prevede l’assunzione di una minuscola quantità di psilocibina o LSD. In questo modo non viene alterata la percezione della realtà ma vengono stimolate le connessioni cerebrali con conseguente aumento della creatività, produttività, riduzione di ansia e dolore. Il microdosaggio consente di assumere la sostanza psichedelica nel lungo termine – una o due settimane – senza influenzare apprezzabilmente la tolleranza. Purtroppo non ci sono ancora sufficienti dati e ricerche per dimostrarne i benefici e quindi solo giudicando dalle esperienze sembrerebbe essere efficace. (4)

Conclusione

Terapie con psichedelici mostrano risultati promettenti per risolvere dipendenze (alcol, fumo), stress psicologico relazionato a cancro, depressione e vari disturbi psichiatrici. Numerose ricerche ne dimostrano i benefici anche per la capacità di suscitare alterazioni nella comunicazione cerebrale. Stimolando la comunicazione viene stimolata la consapevolezza del sé. Grazie ai recenti numerosi studi, gli psichedelici potrebbero diventare un efficace trattamento per le maggiori cause mondiali di disabilità che colpiscono più di 300 milioni di persone nel mondo. è finalmente giunto il momento per riconsiderare queste sostanze, nonostante gli interessi economici siano tanti: vogliamo davvero risvegliare la mente di tutta una popolazione? 

Referenze

1- Johnson MW, Hendricks PS, Barrett FS, Griffiths RR. Classic psychedelics: An integrative review of epidemiology, therapeutics, mystical experience, and brain network function. Pharmacol Ther. 2019 May;197:83-102.

2- Barrett, F. S., & Griffiths, R. R.. Classic hallucinogens and mystical experiences: Phenomenology and neural correlates. Current Topics in Behavioral Neurosciences. 2017;36, 393- 430.

3- Carhart-Harris, R. L., Leech, R., Williams, T. M., Erritzoe, D., Abbasi, N., Bargiotas, T., et al.. Implications for psychedelic-assisted psychotherapy: Functional magnetic resonance imaging study with psilocybin. The British Journal of Psychiatry: The Journal of Mental Science. 2012;200(3), 238-244.

4- Kuypers KPC. The therapeutic potential of microdosing psychedelics in depression. Ther Adv Psychopharmacol. 2020;10:2045125320950567